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AMARCORD ENIO HOME PAGE

 

9 dicembre 2002

Domenica, primo giorno di un settembre 2002 strano, iniziato in maniera incolore e finito in un pronto-soccorso di un ospedale di Monza, il San Gerardo, attaccato a una quantità di elettrodi lottando tra la vita e la morte nel bel mezzo di un infarto...

 

Oggi è il giorno del trasferimento. Stamattina mi sono svegliato molto presto, anche se la nottata è stata movimentata. il mio compagno di stanza ha avuto un arresto cardiaco e hanno lavorato intorno a lui due infermiera e un cardiologo fino all'una di notte. Mi sono lavato, ho fatto la barba come ogni mattina, ho fatto colazione, mi sono messo la giacca da camera sul pigiama, sto aspettando i barellieri che con l'ambulanza mi porteranno all' Eremo ad Arco di Trento. Arrivano verso le 9, mi fissano sulla barella, mi coprono ben bene, fuori fa freddo, e incominciano a spingermi verso l'ascensore. Mentre aspettiamo, trovo tutti i malati, compagni di sventura in attesa di un esito alle loro magagne, che sono venuti a salutarmi e ad augurarmi la buona fortuna. Sono passati quattro giorni dall'intervento e sono adagiato in un'ambulanza che corre sull'autostrada alla volta dell' Eremo. Dovremo fare circa 270 Km e si arriverà a destinazione verso l'una.  “… Alle 12,30 sono alla reception dell'Eremo e l'inserviente mi assegna la camera al secondo piano, luminosa con tre letti, vicino ad una finestra che occupa tutta la parete e fornisce una bellissima vista sull'ambiente circostante. Mi prenota il pranzo e alle tredici sono davanti a un bel piatto di pasta. Qui devi essere autosufficiente, devi muoverti con le tue gambe, qualunque sia la tua condizione, qui si viene per rimettersi in forma e poter tornare a testa alta nel mondo dei "normali". Per tutto il giorno si va in giro, cercando di ripristinare il ciclo respiratorio, aspirando e tirando su, in un apparecchietto apposito 3 biglie di plastica e mantenendole quanto più possibile in cima ai 3 tubi che

       

le contengono. Il petto si dilata, i punti, quelli metallici interni, messi per bloccare lo sterno squarciato dalla sega elettrica per permettere di effettuare l'intervento al chirurgo (prof. Paolini del San Gerardo di Monza)  e permettergli di impiantare la valvola aortica. Al piano terreno  c'è il ristorante, dove ci si reca esclusivamente in tuta da ginnastica e scarpe da tennis e, un bellissimo salone dove c'è un bar e una sala di lettura. Al piano sotterraneo c'è la palestra dove ogni mattina dovrò recarmi per quindici giorni, prima della colazione, a fare esercizi di respirazione, per riabilitare la funzionalità dei polmoni e eliminare completamente il catarro in essi depositatosi. Al terzo piano c'è la sala dove effettuano l'ecocardiografia, e gli altri esami ne4cessari, prima di poter caricare il fisico debilitato con qualsivoglia esercizio, una palestra dove si deve fare una ventina di minuti, di ciclette o di tappeto, muniti di cardiofrequenzimetro per il ripristino della tonicità muscolare con lo sforzo giusto. Questo sforzo viene determinato con una ciclette, mediante Test Da Sforzo per il valore di 9a Watt. Ogni mattina, mi veniva misurata la pressione e si partiva per 30 minuti su una ciclette, alla velocità di m70 Km/hora per la durata di 30 minuti oppure si faceva lo stesso sforzo su un tappeto alla velocità di 5Km/hora e una pendenza del 5%. In un'altra sala veniamo raggruppati in venti, per sviluppare la tecnica del rilassamento in più sedute, per imparare a dominare il dolore con il sonno e il rilassamento. Veniamo indotti a sviluppare un modello e ad associarlo ad un oggetto o un colore e tentare di riproporre detta situazione nel momento del bisogno, quando si sente dolore. I giorni trascorrono tranquillamente tra buone letture e partite a carte in compagnia di Donatella che mi fa visita giornalmente, spostandosi da Trento ad Arco in macchina, circa 35 Km. questo per la durata di 15 giorni ininterrottamente, sperando di non prendere la febbre (pericolosissimo per un cardipatico) o la tosse che non è pericolosa, ma

        

dolorosissima, sopratutto quando il petto viene squassato dai colpi di tosse e tu non riesci a lenire il dolore causato stringendo fortemente il petto nelle braccia, sperando che si dilati il meno possibile e finisca in fretta. Altro esame che si fa è l'ECO COLOR DOPLER per stabilire come si è posizionata la valvola e come si sta ripristinando la funzionalità del ventricolo sinistro (sopratutto se ne misura il suo diametro e lo spessore delle sue pareti) e in più si controlla il diametro dell'aorta nel tratto ascendente. Si fa anche una radiografia con l'ingestione di una sostanza, simile a dentifricio, di colore bianco e di sapore nauseabondo. Il secondo giorno ti pesano e ti sottopongono ad una dieta ferrea, in funzione del peso e del BMI. Il tempo libero è tanto e io lo passo leggendo. Ogni giorno prendo il mio Coumadin in quantità tale da posizionare il mio PT (tempo di protrombina) in un range che va da 2.5 al 3.5, per evitare complicazioni con la valvola meccanica. Il 22 di Dicembre 2002 mi dimettono per passare le feste di Natale a casa e in più mi danno un mese di convalescenza dal lavoro. All'inizio sono contento ma poi vi racconterò la permanenza a casa comporterà l'insorgere di diversi problemi. Alle 10.30 dello stesso giorno, comunque, sono a Meano.

 

Apparecchio computerizzato  per eseguire il Test da Sforzo

 

 

 

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