Questa è l'ultima
foto scattata a Meano con lei venerdì 2 ottobre alle 10 prima di
uscire per una visita ll'ASL dal Fisiatra Crepax
Racconto di un
fatto spiacevolissimo capitatoci in ottobre 2020
Sono le 12 di venerdì 3 ottobre,
una giornata triste, uggiosa, piena di pioggia sembra di essere in pieno
inverno, fa freddo e sulle montagne circostanti è caduta anche la neve.
Arriviamo alla ASL in via Verona a Trento per una visita dal Crepax.
Accompagno mia moglie che alle 14.10 viene convocata nello studio dello
specialista. Passano una quindicina di minuti e il Crepax esce e viene a
parlare con me. Mi dice che la stenosi subita 2 anni fa è stabile e che non
ci sono segni di peggioramento, mi consiglia di farla camminare tanto e che
lui non le prescrive esercizi da fare in una palestra, tanto lei non li
farebbe. Mi dice anche che la signora è molto confusa. Io non do troppo peso
alla cosa fintanto che non ho in mano la diagnosi degli esercizi a cui è
stata sottoposta e che lei non è riuscita a fare. Alle 17, io devo fare una
ecografia all'addome superiore alla Tecnomed e me la porto con me. Alla
Tecnomed la faccio accomodare su uno sgabello perche appare stanca e
sofferente nello stare in piedi. Faccio la mia ecografia e ci accingiamo a
tornare a casa in macchina. Ci fermiamo alla COOP a fare un pò di spesa e
lei la vedo sempre più affaticata e assente. Nel salire in macchina, picchia
pure la testa sul cruscotto e le cade la borsa di mano. Alla mia richiesta
di cosa stesse succedendo lei mi dice che le cadono le cose di mano perchè
ha l'artrite deformante ad un dito e che non riesce a trattenere le cose.
Arriviamo a casa, ceniamo come al solito e sembra che le cose siano
ritornate al posto giusto. Lei si scusa e alle 20 va a dormire pregandomi di
sparecchiare: "Sai sono molto stanca e voglio andare a letto a riposare". Io
finito di vedere una partita su SKY, vado alle 23 a dormire, lei è
addormentata della "grossa" abbracciata al suo cuscino. Al mattino ci
svegliamo e mi accorgo che il mento di lei si è spostato un pò a sinistra e
che lei nel parlarmi non riesce ad articolare bene le parole. Io allarmato
le dico "Cosa ti sta succedendo" e lei "Niente, non ho niente". Allora
telefono al figlio Luca, l'unico di cui si fida e che ascolta, pregandolo di
venire subito a vedere. Lui arriva e alla domanda di parlare, lei
cincischi8a le parole dicendo ancora di non avere niente. Il figlio registra
il suo dire e glie lo fa poi risentire. Lei si rende conto della gravità
della cosa e si fa portare al pronto soccorso. Immediatamente le fanno una
risonanza magnetica e diagnosticano ICTUS. Le fanno le cure del caso e la
mandano nel reparto di Neurologia. Iniziano a curarla e per una settimana
non riusciamo più a vederla, siamo in pieno coronavirusa e i parenti non
possono entrare a vedere i malati. Li bloccano al tendone di ingresso e dopo
averti misurato la temperatura e fatto riempire un questionario di
autocertificazione ti permettono di entrare nel "tendone" per portare un
ricambio e ritirare la roba "sporca" da lavare. Si va avanti per una
settimana e gli unici contati si hanno o col telefonino o telefonando al
reparto per farsi passare il malato su un cordless. Il sabato successivo,
accertato che la situazione è stabilizzata viene il malato, mandato a Villa
Rosa nella città di Pergine per un ciclo di riabilitazione di 15 giorni. Un
tecnico le faceva fare esercizi di dizione per migliorare l'esposizione
delle parole, un altro le faceva fare elementari esercizi in palestra.
Intanto si facevano le valutazioni psicologiche e si aggiustavano le
posologie dei farmaci da assumere. Tre di questi erano raccomandati, una
Statina (Torvast) un farmaco, abbinato a un diuretico, per abbassare la
pressione (Idroquark) e un fluidificante del sangue (Plavix). A questi
venivano aggiunte delle capsule di sali (Na-K-Mg) per reintegrarli
nell'organismo a causa dei fluidi persi nell'urina. Dopo 15 giornoi
Donatella torna a casa recuperato al 65% delle sue capacità fisiche e
cognitive. Ha difficoltà a dormire nonostante le camomille le mezze
conpresse di Tavor assunte. Oggi 20 ottobre l'ho portata fuori per la
seconda volta, siamo andati dal figlio che lavora ad Aldeno nel distributore
dellAGIP. Lei è contenta e sembra stia un pò meglio e spero che si distragga
e che stanotte riesca finalmente a fare un sonno degno di questo nome. Il
male c'è ancora e noi aspettiamo i miglioramenti che saranno lenti a venire
ma che noi ci auguriamo ardentemente. Quest'anno, il 2020 è purtroppo un
anno ORIBILIS, anzi un vero e proprio anno di MMERDA.
Questa è una
foto scattata a Francavilla a giugno, con mia moglie Donatella, alla quale sono
legato profondamente
Cari amici, questi per me
sono giorni di una gravità indescrivibile che mi costringono non solo a
fare il marito, ma a fare il badante, l'infermiere e il
cenerentolo
della situazione. Marito per incoraggiare e stimolare Donatella per una
pronta guarigione, il compagno perchè quando lei si butta giù deve
stimolarla a reagire dicendole che tutto passerà e che tornerà come
prima. L'infermiere che cura l'assunzione esatta dei farmaci nelle ore
prescritte dal dottore e nel portarla a fare le visite successive
inerenti la sua malattia. Per il primo novembre dovrà fare esami del
sangue completi, da ripetere almeno ogni sei mesi e la misurazione degli
elettroliti per il fine tuning del sali da riintegrare. Il 28 ottobre
deve fare una visita neurologica per valutare l'andamento della malattia
e il 30 ottobre una TAC alle Carotidi per vedere il loro grado di
intasamento percentuale. Si, il cervello ha bisogno d'Ossigeno e ogni
canale deve essere perfettamente in ordine. Per le cellule "morte" non
si può fare più niente ma per quelle danneggiate c'è speranza che
ritornino a funzionare. Vi farò sapere in seguito gli sviluppi. Sappiate
che Donatella era una campionessa nello scrivere POESIE e che ha scritto
3 libri che aveva un diario su Facebook con migliaia di fallower che
oggi pèurtroppo non riesce a scrivere e che le dà persino noia l'andare
su internet persino per giocare nel suo giochino preferito Ramino.
Speriamo che tutto torni come prima perchè si merita una serena
vecchiaia perchè di pèroblemi alla nostra età, superati i 75 anni, se ne
hanno tanti.
Enio |
Tuo adorato enio |