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30 luglio 2019 - Il dolore alla schiena scompare, ma rimangono debolezze alle gambe

Oggi 30 esimo giorno del mese di  luglio 2019,  il dolore alla schiena che mi bloccava ambedue le gambe è scomparso, la debolezza alle gambe no.

 

All’Ospedale Civile di Chieti, dopo una giornata passata a fare esami strumentali mi hanno diagnosticato una STENOSI MISTA DEL CANALE VERTEBRALE NEL TRATTO L3-L4. Rinviato al domicilio con consiglio di fare EMG E un Ecodoppler Venoso Arterioso degli arti inferiori. Terapia di SOLDESAM 4mg 1 fiala per 4 GG. In aggiunta LANSOPRAZOLO 30 mg cp/die x 7 GG

 

Cosa è successo in questa stenosi del canale vertebrale con il restringimento dello spazio che contiene il midollo spinale e le radici nervose. Si è venuto a creare pertanto una compressione sul midollo spinale e sui nervi che decorrono attraverso la colonna vertebrale. I miei distretti maggiormente interessati sono il rachide lombare , la localizzazione più frequentemente.  Le aperture tra le vertebre attraverso cui i nervi, dalla loro emergenza radicolare, si dirigono  dalla colonna vertebrale alle altre parti del corpo. All’inizio si  avverte una sensazione di formicolio, intorpidimento, bruciore, fino ad una sensazione di “morso” che in genere può irradiarsi dalle natiche lungo l’arto inferiore, fino al piede. Queste parestesie, ovvero queste alterazioni della sensibilità superficiale, possono essere o meno correlate ad una sensazione di debolezza (deficit di forza) di uno o di entrambi gli arti inferiori. Spesso non sono in grado di camminare per lunghe distanze e ho bisogno di fermarmi più volte, di flettermi un po’ in avanti, dopo un po’ che cammino o che sta in piedi. E’ presente dunque una zoppia indotta dal dolore, chiamata "claudicatio neurogena", ovvero indotta dalla compressione sulla radice nervosa. È pertanto una zoppia di natura neurogena, che riguarda dunque il nervo. Sento il bisogno di piegarsi in avanti, spesso appoggiandomi alle cose circostanti per evitare di cadere per terra. Poi si riprende piano, ma sempre con minor forza, cercando disperatamente di assumere  una posizione seduta. Non è niente affatto una situazione piacevole. Sforzi tanto ma speranza che venendoti a mancare, mancando i risultati sperati ti fa stare ancora più male. Le persone che ti stanno in torno, non lo danno a vedere ma sono preoccupate pure loro.

La Diagnosi di stenosi del canale vertebrale è stata fatta attraverso una analisi strumentale. Nel mio caso essendo io portatore di Valvola Aortica Meccanica, mediante TAC. Le radiografie possono mostrare alcuni segni associati alla stenosi spinale: la perdita dell’altezza del disco intervertebrale; la presenza di speroni ossei (osteofiti) e l’instabilità spinale (movimento anomalo tra le vertebre). Questi esami hanno fornito indicazioni utili a capire che i nervi sono stati compressi da stenosi lombare. Resto in attesa di  un esame per la conduzione nervosa: l’elettromiografia (EMG) da fare privatamente per eventualmente identificare danni o irritazione dei nervi che sono la conseguenza della compressione da stenosi spinale lombare. Io ho seguito attentamente le cure e in aggiunta ho fatto 4 sedute di FISIOTERAPIA a casa tramite un Osteopato che applica una tecnica francese, ma di miglioramenti per adesso pochi. La Glicemia misurata ieri a digiuno ha evidenziato un valore niente affatto preoccupante di 119. Dichiaro oltresì che io sono in cura con compresse di Metformina da 500 mg, da prendere 3 volte al giorno, essendo io Diabetico di tipo II con una Glicata di 6,6 misurata al 30 maggio all’Ospedale di Trento. Nel frattempo ho smesso di prendere farmaci di qualsiasi 

tipo, persino la Tachipirina Effervescente da 1000mg consigliatami in caso di dolore forte, per 2 volte al giorno. Ho comperato una cintura elastica lombare che mi aiuta a tenere verticalmente la colonna sia di giorno che di notte. Adesso appoggiandomi sulla figura di mia moglie Donatella o di mia figlia Alessandra ho ripreso ad andare al mare a Francavilla. Vi confesso che per fare i 150 metri che mi separano da dove parcheggio la macchina e l'ombrellone faccio una fatica tremenda. All'inizio tutto bene (riesco a stare seduto senza soffrire e a guidare tranquillamente per i 20 km che mi separano da Chieti al Mare di Francavilla) poi si verificano nel camminare quelle dolorosissime contrazioni muscolari che mi bloccano, e quì che entra in funzione la forza di volontà e la respirazione profondissima che mi spinge ad andare avanti piano piano, un passo dopo l'altro. Arrivato sotto l'ombrellone mi seggo e leggo il giornale, rispondo a qualche messaggio su facebook e faccio qualche cruciverba. Poi mi sdraio a prendere il sole sulla schiena. Ottengo così due risultati, accontento mia moglie, che adora stare al sole lungo la riva, accontento la figlia che anch'essa adora stare al sole e me che mi rilasso per poter continuare la mia lotta con la Stenosi.  Riassumendo tutti i sintomi che si sono verificati in un sol momento sono : Un alterazione del cammino, atassica, a base allargata e povera di coordinazione. Debolezza, formicolio e parestesie agli arti inferiori. La loro  presenza  solitamente è bilaterale. Un maggior dolore agli arti inferiori piuttosto che alla schiena. Alterazione dei riflessi. Un  peggioramento della sintomatologia in posizione eretta e durante il cammino. Diminuzione del dolore in posizione seduta nel caso mio stando alla guida

 

della mia macchina. Incontinenza urinaria che ti costringe ad andare in bagno anche di notte. I giorni passano e i miglioramenti sono lentissimi, ma io testone continuo con il mio modo di affrontare il male. Decido di passare agli esercizi di allungamento della colonna vertebrale in maniera continua e con tanta volontà. Mia cognata Giovanna mi ha dotato di una pedaliera elettronica che mi tiene impegnato a pedalare regolando l'intensità dello sforzo, a sciogliere le contratture muscolari che durante il giorno si ripresentano. Il miglioramento si nota solo al mattino, quando dormendo su un materasso rigido si distende la muscolatura e si allungano impercettibilmente le vertebre L3, e L4. Continuare con la ginnastica, dapprima lentamente poi mano a mano più a lungo ed intensamente. Intanto io continuo con le mie esposizioni giornaliere di 30 minuti al sole intenso sulla spiaggia. Negli ultimi giorni di agosto riesco a fare il percorso macchine ombrellone senza appoggiarmi e porto anche la borsa del mare con dentro tutte le cianfrusaglie e i due asciugamanoni.

 

  

Le forze nelle gambe sono ritornate lentamente. Ormai siamo al giorno 31 agosto, è tempo di salutare gli amici del mare e si ritorna a casa per caricare la macchina, una Modus, con tutte le cose utilizzate questa estate e prepararla per ripartire per tornare a casa. Domani 1 settembre di buon ora si potrà ripartire. Sono preoccupato per 2 motivi, dovrò fare un viaggio di 650km e quando sarò arrivato dovrò fare 52 gradini per arrivare davanti alla porta di casa mia. Non oso pensarci e alle 8 esatte del mattino, da grande incosciente sono nei pressi dell'ingresso dell'autostrada di Chieti per dirigermi verso il nord Italia. Una volta a casa debbo anche sperimentare una cura ( a sentir lui miracolosa ) del mio amico Dott. Di Iorio un neurologo in pensione dopo 44 anni di esercizio professionale, che col suo classico modo di fare, è molto sbrigativo nelle sue diagnosi. Oggi sono di nuovo a casa, quì a Meano , faccio le 52 scalette con fatica, ma le faccio senza fermarmi, arrivando su col fiatone. Domani le ridiscenderò perchè dobbiamo andare a fare la spesa per la settimana. Intanto prendo appuntamento col mio dottore curante, il Dott Malavenda, per consigliarmi sulle cure prescrittemi da Di Iorio ed eventualmente concordare le altre cose da fare. Lui si mostra preoccupato perchè guai del genere, che si protraggono per più di 40 giorni possono essere di natura neurologica. Dopo un discorso conoscitivo, mi prescrive l'Elettromiografia dell'arto inferiore sinistro e destro (Rao B da farsi entro 10 giorni). E' il sinistro che mi da qualche problemino, rimanendo ancora un pò indurito il muscolo e un pò addormentato, la pianta del piede. Il formicolio è ormai scomparso. Incomincio col fare le punture dei 2 farmaci (da fare nella stessa siringa) il LIXIDOL fiale da 30mg + il BENTALEN fiale da 4mg., per tre giorni. Nel frattempo vengo mandato a fare un controllo sul circolo venoso e arterioso dei 2 arti mediante ECO-COLOR-DOPPLER. Ci risiamo direte voi il solito antidolorifico + un cortisonico, voglio comunque ritentare, non si sa mai che ne abbia veramente un beneficio. Alla fine di queste fiale fatte per tre giorni consecutivi ne farò  altre 10 di punture, una la giorno, di NICETILE fiale.  Il costo di questo ultimo trattamento è pari a 58,72 euro, non essendo queste mutuabili. Aggiungere al costo delle fiale anche il costo delle siringhe, percchè il mio medico usa le sue solo in casi di estrema urgenza. Le fiale vanno conservate in frigorifero e tirate fuori solo un attimo prima di essere iniettate. Il tutto è composto di una fiale che contiene la polvere del principio attivo liofilizzato  e un'altra da 2 ml che si deve utilizzare per diluirla.

   

Grazie alla sua azione neuroprotettiva, Nicetile può essere impiegato per trattare diverse tipologie di disturbi: dall’infiammazione del nervo sciatico (sciatalgia) alla neuropatia diabetica. Questo medicinale contiene L-acetilcarnitina: una molecola che si è dimostrata utile sia per ridurre le infiammazioni delle radici nervose sia per migliorare le capacità cognitive. Oggi alle 11,30 ho iniziato il ciclo di cura LIXIDOL + BENTALEN. Sarà mia suggestione ma nel pomeriggio ho notato già un lieve miglioramento, riesco a forzare anche sul muscolo della gamba sinistra e questo per me che sto salendo le scale è meraviglioso, riesco a portare anche una busta, piccola ma con la spesa di oggi. Lunedi 9 settembre inizierò le iniezioni di Nicetile.

E ADESSO AVANTI CON GLI ESERCIZI DI ALLUNGAMENTO

I dolori alla schiena sono passati definitivamente, cammino in piano con una certa tranquillità (sudo un pò più del necessario) e riesco anche a percorrere distanze di 2 trecento metri e ritorno senza fare troppa fatica. L'unico inconveniente è che se tento di abbozzare una piccola corsa le gambe mi sembrano di piombo e non si sollevano con la necessaria mobilità. Stamattina ho telefonato al dott. Di Iorio a Chieti e lui mi ha detto (prima si è felicitato per i miei miglioramenti) che devo andare in palestra e fare un pò di tappeto, mano a mano più veloce, di una ventina di minuti al giorno, magari inclinandolo un pò per aumentare la difficoltà. Mi ha detto di stare tranquillo adesso e di rendermi conto dell'età che ho (72 anni il 24 di novembre di questo anno) e di non esagerare come al solito. Mi ha augurato di migliorare naturalmente dandomi appuntamento al prossimo anno in agosto a Francavilla. Il primo di ottobre in accordo con il mio amico Buccella, andrò quì a Trento ad iscrivermi ad una palestra e incomincerò piano, piano a ricuperare un pò di forza nelle gambe facendo specifici esercizi. La dottoressa che mi ha fatto l'Elettro Miografia ( vi devo confessare che è un esame fastidioso perchè si sente un sacco di fastidiosissime scosse e dopo ti riempiono di cerotti) mi ha detto che la gamba sinistra è ancora un pò addormentata e io conosco solo un modo per risvegliarla incominciare a fare degli esercizi più specifici e più intensi.

L’elettromiografia è un esame che viene utilizzato nella diagnostica neurologica per la valutazione di patologie a carico del sistema nervoso periferico e dell’apparato muscolare. L’elettromiografia si divide in due parti: nella prima (elettroneurografia) si misura la velocità di conduzione di uno stimolo elettrico lungo il nervo, si valuta l’ampiezza del potenziale elettrico evocato e la latenza distale attraverso stimolazione elettrica del nervo con uno stimolatore superficiale posizionato sul nervo e registrazione del potenziale elettrico evocato per mezzo di elettrodi superficiali posizionati sul muscolo.Nella seconda si inserisce un elettrodo ad ago (ago sottile inserito nel o nei muscoli) prima a riposo, in un secondo tempo durante contrazione minima del muscolo, infine alla massima contrazione. Questa seconda parte indica la presenza di attività elettrica spontanea (segno di denervazione), l’ampiezza e la durata dei potenziali elettrici muscolari, il numero di unità motorie attivate al massimo sforzo (un numero di unità motorie attivate ridotto è indice di sofferenza del nervo, un numero di unità motorie precocemente attivate è indice di sofferenza del muscolo). Attraverso l’elettromiografia si può evidenziare la sofferenza di una o più radici nervose, di uno o più nervi, lesione di uno o più tronchi nervosi, intrappolamento di un tronco nervoso ( esempio sindrome del tunnel carpale). L’elettromiografia viene prescritta nel sospetto di radicolopatie da ernie discali, lesioni dei tronchi nervosi, radicoliti e poliradicolonevriti, polinevriti, miopatie, miositi e poliniositi, miastenia; quest’ultima viene diagnosticata attraverso una stimolazione ripetitiva del nervo e registrazione sul muscolo. Il medico dopo aver visto i risultati dell'esame mi ha prescritto una visita RAO B da un neurochirurgo per una consulenza specifica.

 

 Dott DI IORIO GIGGINO di CHIETI

 

 

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