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Pescina - Il sentiero Silone

 

in Abruzzo

Un sentiero per uno scrittore : Silone

 

 

Le ceneri di Ignazio Silone, morto in Svizzera nel 1978, riposano a Pescina, ai piedi del vecchio campanile della chiesa di San Berardo, «con una croce di  ferro  appoggiata  al  muro  e  la  vista  del  Fucino,  in lontananza», come lo scrittore aveva chiesto in un’intervista. Dopo la sua morte, nella cittadina marsicana nascono  il  Centro  Studi  Silone e il Museo Silone. Al Centro Studi Siloniani, infatti, si possono applicare le parole scritte nel frontespizio dell'ex Seminario di Pescina: "Post Fata Resurgam". "Dopo la calamità risorgerà". Ecco in sintesi le attuali condizioni del "Centro Studi Siloniani". Il cortile lastricato con ciottoli fa pensare alla antica sede dei frati conventuali. Esso tuttavia, dopo la ristrutturazione del locale, presenta caratteristiche ed elementi adatti alle moderne esigenze per un centro di studi sia per l'ampiezza che per il totale isolamento con l'esterno. Poco lontano,  la  Casa-Museo  Mazzarino  ricorda l’altro figlio illustre del luogo. Domina il centro la Torre Piccolomini, sorta nel Medioevo al posto di un torrione preromano. A emozionare  davvero,  però,  è  l’atmosfera  solenne  e  silenziosa  del  centro,  dove  gran parte  degli  edifici  non  è  stata  recuperata  dopo  il  terremoto  del  1915.  Alla  base dell’abitato,  le  limpide  acque  del Giovenco offrono una parentesi di frescura anche ad agosto. Negli  ultimi  decenni  Pescina,  per  gli  escursionisti,  è stata un luogo al tempo  stesso  frequentato  e  sconosciuto.  Chi  arriva  da  Pescara  o  da  Roma  lascia qui la A25 per dirigersi verso Pescasseroli e gli altri centri dell’alta Valle del Sangro, cuore del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. Finora però quasi nessuno si è fermato per esplorare i luoghi legati allo scrittore. L’idea  di  un  Sentiero  Silone,  lanciata  quasi  per scherzo  da  chi  scrive  nell’estate  del  2014  in  una conferenza a  

Lo scrittore di Fontamare : Silone

 

 

La tomba dello scrittore

Pescina, è stata presa sul serio da Roberto Ranalli e dagli altri 48 soci della attivissima sottosezione CAI locale.  Dopo un inverno dedicato a individuare il tracciato sul terreno, il percorso è stato segnato in primavera, e  inaugurato  da  300  escursionisti  lo  scorso  22 agosto, l’anniversario della morte dello scrittore. Nell’occasione è stato presentato il libro (Il Sentiero Silone di Stefano Ardito, Ricerche & Redazioni editore) che contiene la descrizione del percorso. È un percorso  facile  (T/E  nella  classificazione  del  CAI), che richiede circa tre ore di cammino toccando  ambienti  e  monumenti  di  grande  suggestione. E che permette di rileggere, grazie a dei brani tratti dai suoi libri, le parole di Ignazio Silone nei luoghi che hanno ispirato lo scrittore. Si inizia esplorando il centro storico, dove meritano una sosta il Duomo, il Centro Studi e il Museo. Si traversa  su  un  ponte  in  pietra  il  Giovenco,  si  sale  alla  Croce  dei  Passionisti,  che  offre  un  bel  colpo  d’occhio  sul paese.  Una  discesa  riporta  alle  acque  limpide  del  fiume,  che  si  costeggia  toccando un mulino e una centrale elettrica in abbandono. Una faticosa salita porta a un crinale dove ci si affaccia  sulla  “Contrada  dei  Serpari”  di  Silone  e  su  un panorama che abbraccia il Fucino, il Sirente e il  

Silone, la casa natale

Velino. Sul crinale si raggiungono le mura della Rocca Vecchia, si traversa una pineta, si scende al Monumento all’Alpino che offre uno straordinario colpo d’occhio sulla Torre Piccolomini e sul centro. La discesa finale, spettacolare e comoda, porta ai resti  della  chiesa  di  San  Berardo,  e  poi  alla  tomba di Ignazio Silone, tra i ruderi della città morta. In  tutto  si  cammina  per  tre  ore,  con un  dislivello complessivo di circa 350 metri. Il  Sentiero  può  essere  percorso  tutto  l’anno,  la quota  tra  i  730  e  i  990  metri  lo  rende  piacevole  anche  in  estate,  evitando  le  ore  più  calde.  D’inverno la neve si conserva solo brevemente sul terreno. I periodi migliori per la camminata sono la primavera e l’autunno. Non mancano, a Pescina e dintorni, trattorie e ristoranti dove rifocillarsi adeguatamente dopo la fatica.

«È perché amo il mio paese che mi sento europeo. Guardate Silone, che parla a tutta Europa.»

 

Scritto da : @nonnoenio

 

 

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