Scuola Nolli 3° & 4° Elementare


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Sono il quinto da destra, in terza fila

 

Ce ne accorgiamo quasi senza volerlo, acquattati sulla spiaggia all'ultimo solicello d'agosto, che le giornate sono più corte, più tristi, più sfocate. Gli ultimi giorni di vacanza, una fucilata nel fondoschiena da far crollare un mulo, ma tant'è si deve ritornare. Ritrovarsi in città, o fra le quattro mura di paese, per contare i giorni che mi separano dalla scuola, le ore che mi mantengono lontano da quelle mura grigie, i minuti che mi separano dalla maledetta campana, i secondi che tengono a freno il fiato caldo dei bidelli sul collo, i centesimi che mi pongono ancora fuori tiro dalle verifiche programmate. Ritrovare se stessi, gli amici,l e menate di sempre, i sorrisi, il maestro che mi dice subito che siamo già indietro col programma. Il primo ottobre del 1955, ero approdato alla terza elementare, a Chieti città, alla scuola Elementare Nolli. Qui ho incontrato un grande personaggio, il maestro Della Penna. Un uomo che oltre ad insegnare passava metà del suo tempo ad imparare su degli enormi libroni che man mano gli venivano portati da casa da un ragazzino di nome Ceri. I compagni, anch'essi quest'anno, sono tutti nuovi e tra tutti mi rimarranno impressi nella memoria, ancor oggi alcuni di essi che diventeranno i miei più cari amici e compagni di scuola anche nelle scuole medie. Tra questi alunni , guardando la fotografia in basso, quella della quarta elementare,  nei primi due banchi, partendo da sinistra ricordo il terzo, si chiamava Faieta Mario (si chiamava perchè tornando al mio paese, qualche anno fa, ho scoperto che era morto in un incidente automobilistico, tornando a casa da Roma dove lavorava in qualità di ingegnere, occupandosi dell'installazione di apparati atti ad aumentare la sicurezza nelle aziende). Il quarto da sinistra è Ovidio, uno dei più bravi se non il più bravo della nostra classe. Di lui ho perso le tracce e non ho saputo più niente. Il quinto è Di Nisio, è rimasto a Chieti e fa tutt'oggi il negoziante di alimentari. Partendo da destra, in seconda fila, il secondo, andando verso destra e Ceri, rimasto anche lui a Chieti, divenuto il propietario di alcuni negozi storici di vestiti. Uno di questi è situato sotto i portici,(Capitanio) subito dopo il Caffè Vittorio e l'altro (Ribò) proprio al Pozzo, centro della città di Chieti. Il secondo ragazzino da sinistra, in seconda fila è Di Iorio Luigi, laureatosi in medicina e specializzatosi in neurologia, ha aperto uno studio medico a Chieti nello stesso cortile dove è situato il Museo Barbella. Nell'ultima fila, esattamente dietro di me, c'è, in piedi, Ritelli, quello che si considerava il bulletto della classe,(Er più) quello che cercava di dettare le suo condizioni con la forza. Con lui prima o poi ognuno di noi ha avuto a che dire o a che fare ed è sempre finito in malo modo e come minimo con un occhio nero di uno dei due contendenti. Degli altri ho perso le tracce dopo l'esame di ammissione alle medie, e ho pertanto solo un vago ricordo dei loro visi. Se qualcuno di loro rivedendosi, in queste foto,  volesse mandarmi una sua breve biografia io sarò contento di metterla nel mio sito web arricchendo il mio "DIARIO" con altri episodi della mia vita passata a Chieti. Le eventuali notizie vanno inviate al webmaster, cliccando direttamente sul mio nome : enio
 



Io sono il quarto da sinistra partendo a contare, in terza fila


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