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Ragazza ye ye, Rosetta | ||
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vita è così: per arrivare in
alto bisogna aver rischiato di cadere. Pulito il naso a Diana, la
Rosetta la prende per mano e la porta verso la Seicento. Gli stampini
sono rimasti là. Le sue cognate sono invidiose che lei abbia la patente.
Non sono ancora moltissime,nel ‘54, le donne che guidano. Prima di
arrivare allo stabilimento, che è poi un chioschetto semplice semplice
con un frigo per i gelati e le bibite, deve attraversare un tratto di
Sahara, dove la sabbia scotta. Perciò, prima che Diana cominciasse a
frignare, se la prendeva in braccio e correva sulla sabbia che scottava.
Non metteva le ciabatte
strada una donna in bikini è una donna nuda, è una frustata sui coglioni, è una preda, è Ursula Andress per Sean Connery; in questo momento qualcuno l’ha perfino clacksonata, passando. Ci mette un attimo in più a recuperare gli stampini sul sedile posteriore, con Diana seduta al posto di guida, le manine poggiate sul volante. Indugia apposta. E’ di spalle, testa nella macchina, corpo fuori della portiera. Quale occasione migliore di questa, per farlo morire un po’. E’ di spalle, ma potrebbe giurare sulla tirata di libidine, che a 007 ha fatto arrivare la sigaretta al filtro in una boccata sola. Basta. Chiude la portiera e cammina a testa bassa, ora, tornando verso la spiaggia. Va piano, sulle pietre che guarda caso non scottano più. Prima di allontanarsi dalla macchina, ha impercettibilmente sollevato il seno, ma riesce a non ancheggiare, mentre gli passa accanto. Lui accenna un saluto, occhio fisso e libidinoso. Lei gli scocca un’occhiata, rispondendo al saluto con le palpebre. Te la smorzerei io la libidine - pensa - ma che vuoi, adesso sono sposata. Una volta, magari. Otto anni fa, prima che mi sposassi. Non per vantarmi, ma ero uno schianto... mi veniva appresso mezza città. Magari mi fossi sposata il farmacista. Bruttino, per carità, fisico da tbc, ma - vuoi mettere! - tanti di quei soldi! Mi moriva dietro. E io niente. Che scema. Certe cose si capiscono solo col passare degli anni. Mi faceva i regali. Che disco mi aveva regalato? Ah, la colonna sonora di Scandalo al sole. Ma ero molto meglio io di Sandra Dee. Quella musica era la mia colonna sonora. Che so’ ‘sti urlatori di adesso? Urlano, mica cantano.
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