a
Chieti
Escursione -
Monti della Meta
Nonostamte il tempo
incerto, ho deciso di uscire ugualmente, scegliendo un percorso
senza troppi pericoli, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti
della Laga. L'escursione inizia da Vado di Focina (1383 mt),
proseguendo per il Malepasso (1515 mt) e per Monte Meta (1784 m). Il
territorio interessato è compreso fra le province di Pescara e
L'Aquila. Il Voltigno, con l'immensa piana, ha vari inghiottitoi di
formazione carsica. Importante la fauna, i panorami e la flora che è
molto rigogliosa. Mi ha stupito vedere il croco selvatico, con il
colore dei petali viola, noto anche con il nome di zafferano
maggiore o falso zafferano, per la somiglianza con il Crocus Sativus,
dai cui filamenti vermigli, si ricava la nota spezia giallastra.
Uno dei significati
attribuiti al croco è quello della passione e dell'amore sensuale
ma, questo fiore, svetta ed abbellisce il manto nevoso quando è
sicuro che ormai non nevicherà più. Invece, ha un'altra fioritura, a
fine estate. o ha percepito che in questi giorni nevicherà? Poi, una
rarità, il mirtillo rosso.
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Parcheggiata la vettura
al Vado di Focina, il sentiero inizia immediatamente sulla destra,
visibile, il primo tratto abbastanza ripido ma è breve. Il percorso
è un continuo saliscendi in una bellissima e curata faggeta,
purtroppo parzialmente segnato. Si giunge così ad un terrazzo,
(1515m), il Malepasso, dove bisogna fermarsi e fotografare una delle
più belle viste del Gran Sasso. Si vede il Monte Bolza,
caratteristico con la sua cima a forma di cappello di alpino e un po'
più lontano..., il Cefalone, il Gran Sasso con le tre vette
(orientale - centrale - occidentale), quindi Vado di Corno dove
inizia il sentiero del centenario con il Brancastello - le Torri di
Casanova - l'Infornace - il Monte Prena - Vado di Ferrucio e
dirimpetto al terrazzo, quasi da poterlo toccare, il Camicia. Sono
vette che vanno dai 2500 ai 2900 metri. Poi, la piana di Campo
Imperatore, il piccolo Tibet d'Abruzzo.
La vista spazia
all'infinito e dopo aver scattate tante foto, si prosegue il cammino
verso il Rifugio Ricotta, (1517 m),che si affaccia sulla piana di
Campo Imperatore. Tornando indietro, ad un bivio a 1515m, si prende
una carrareccia visibile a destra, che porta alla Vallestrina,
dominata e protetta dal roccioso Monte Meta (1784m). Purtroppo, non
c'è sentiero per raggiungere la vetta e la salita è ripida, rocciosa
e faticosa. L'erba è molto alta ed i ginepri non ti fanno calpestare
il terreno. Per agevolare questa situazione, è più facile superare
qualche breve passaggio di 1 grado, su roccia stabile. Insomma si
arriva alla sella (1700m). Ora c'è da fare l'ultimo ripido tratto,
ma i tuoni mi hanno fatto riflettere. Sono solo e sicuramente la
discesa alla piana del Voltigno non sarà semplice, specialmente se
non segnata. Infatti, bisogna addentrarsi in un fitto bosco e si
procede per intuizione. Non si intravvedono tracce, no ometti, né
bandierine ma, all'improvviso.,
Su un tronco di un faggio. vedo un nastro di plastica che
sventola. Con attenzione, su questa infida discesa, si vedono
altri nastri che fanno raggiungere una radura. Da qui non ci
sono più segnali. Lo sconosciuto che con tanto altruismo ha
segnato il sentiero, avrà terminato il nastro? Si seguita a
scendere, camminando un po' a destra e un po' a sinistra ma la
piana, ormai, si intravvede in mezzo ai rami. Si arriva ad un
faggio dove c'è una freccia e una scritta "MTB.Giusto" riposo
dopo 4 ore di cammino ed inizia la pioggia. Sensazione unica, il
rumore "schioppettante" sulle foglie e rami secchi, il profumo
del terreno bagnato, un silenzio, una pace, quasi vien voglia di
dormire. Però, c'è ancora un'ora di cammino per arrivare alla
vettura. Si raggiunge il Lago Sfondo, dove si dissetano le
vacche e le poche pecore, perché c'è sempre l'acqua, al
contrario dei tanti inghiottitoi e laghetti carsici asciutti.
La tradizione paesana fantastica che questo lago non abbia fondo.
da ciò il suo nome. Proseguo su una carrareccia e ormai si vede
l'uscita. Non è semplice raggiungere il Monte Meta, né da NORD,
piana del Voltigno, per la fitta faggeta , né da SUD, da Campo
Imperatore, perché ripido e roccioso. Anche se non segnato, dal
Malepasso, OVEST, invece di scendere verso il Rifugio Ricotta,
conviene guadagnare la cresta che si vede ad occhio, senza
difficoltà. Poi, percorrendola tutta, è molto panoramica, con lo
sguardo ai due versanti,sulla Vallestrina e sulla Piana del
Voltigno,si arriva alla sella e quindi la vetta. Il ritorno per
lo stesso itinerario.
Difficoltà:
EE con brevi passaggi di 1 grado
Dislivello
+/- 600 mt
Durata complessiva
6 ore
Segnavia:
parzialmente segnato (bianco-rosso)
Descrizione di:
Luciano Pellegrini
agnpell@libero.it
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